domenica 23 febbraio 2014


Esiste una località, conosciuta come Porto Corsini, che si affaccia su quel tratto di
mare che è compreso tra Marina Romea e Marina di Ravenna, in quella splendida
oasi naturale che è il Parco del Delta del Po.
L'omonima località ha conosciuto tempi migliori, purtroppo negli anni è andata
man mano verso un lento degrado. Oggi i ricordi di Porto Corsini restano nei racconti
di chi trascorreva le vacanze negli anni sessanta e settanta: una località che
insieme agli altri lidi rappresentava un fiore all'occhiello della riviera ravennate.
Ora lascia spazio ad una immagine di sé a dir poco amara.
Porto Corsini soffre dell'incuria e della totale indifferenza degli amministratori locali.
Si pensi allo stato in cui versa Via Molo San Filippo, rifatta più volte e con il lato
banchina canale non agibile per mancanze progettuali,l'avamporto ancora utilizzato
come deposito sabbie da escavo e materiali inerti: un deserto lunare;
si pensi a Via Guizzetti e Via Teseo Guerra prive di marciapiedi; all'area camper
posta nel centro del paese dove i fruitori sono sotto gli occhi di tutti e compiono i
loro lavori di pulizie, lavaggi vari ed altro. Là dove poteva essere realizzata una
piazza (quella che ancora non esiste nel paese) o un parco pubblico. La grave situazione
del terminal passeggeri che durante la permanenza delle navi comporta il
passaggio di centinaia di pullmans attraverso il paese con grave pericolo per i residenti
ed i turisti. Non esiste infatti un parcheggio fuori dal centro abitato collegato
con piste ciclabili e pedonali percorribili in sicurezza o nella migliore delle ipotesi
con navette elettriche agli stabilimenti balneari.
Cosa dire poi dell'accesso al paese: un incrocio anonimo caratterizzato da un manto
stradale ricoperto di buche, crepe, rattoppi tampone all'asfalto, che sono stati fatti
nel corso degli anni, dove i marciapiedi dissestati e l'asfalto rialzato fanno mostra
di sé.
Negli anni non sono mancate le manifestazioni che hanno visto residenti e turisti
chiedere sicurezza e tranquillità. Puntuali sono state le parole , ma purtroppo la
realtà corre inesorabilmente in ben altra direzione, dimenticando il benessere dei
cittadini, e questo è sotto gli occhi di tutti.
Il perdurare di tale situazione non può far altro che rinnovare lo stato di disagio dei
cittadini e dei turisti che vogliono trascorrere le proprie meritate vacanze a Porto
Corsini.
il comitato 23/02/2014

                                   NO
                                  BUS

Linee batimetriche
Sottili linee continue che uniscono i punti che hanno la stessa profondità,lungo la linea
batimetrica la profondità è sempre uguale,cosa voglio sottolineare,in testata alle dighe
foranee la batimetrica è m-8,50.Tra le due testate delle dighe foranee è presente una
canaletta corridoio con una profondità media di m-10,50 che si estende per circa 1000
metri verso mare e sino al Largo Trattaroli allʼinterno del porto canale.
m-15,50è un obbiettivo irrinunciabile?Rincorrere questo gigantismo navale,intercettare a
tutti i costi questi traffici,quando il nostro porto probabilmente non riuscirebbe a garantire
questi standard per la natura del fondale sabbioso,lʼescavo continuo dellʼavamporto per
mantenere questa profondità comporterebbe lʼutilizzo di draghe,siti di stoccaggio dei
fanghi,movimentazione delle sabbie,enormi investimenti che ne beneficerebbero i soliti
noti.Considerato questo non sarebbe meglio orientarsi sulla viabilità,connessioni
ferroviarie un insieme di prodotti tecnologicamente innovativi e soluzioni eco-sostenibili e
integrate in modo da realizzare un porto con un basso impatto ambientale.
Un forte investimento pubblico nel territorio presupporrebbe nuovi posti di lavoro e
riqualificazione dellʼambiente,il terminal passeggeri di Porto Corsini inaugurato nel 2011
purtroppo non riflette questa ipotesi,il terminal realizzato con poca lungimiranza privo di
allacciamento alla rete idrica che comporta il continuo andirivieni di autobotti allʼinterno
dellʼabitato di Porto Corsini,manca il collegamento alla rete elettrica di terra (cool ironing)
cioè fornire energia alla nave,attraccata alla banchina,un sistema adottato in alcuni porti
del Nord Europa e negli Stati Uniti,che riesce ad abbattere del 30%le emissioni di CO2 e
fino al 95%le emissioni di ossidi di azoto,riducendo anche rumori e vibrazioni.
Il terminal realizzato completamente con lʼuso di mezzi via terra(migliaia di camion che
hanno attraversato lʼabitato per due anni)quando si poteva limitare i disagi adoperando
chiatte via mare.
Porto Corsini il paese che più di tutto si riflette lʼenorme disagio dato dal traffico dei
pullman utilizzati per il trasferimento dei croceristi,il paese racchiuso a nord dalla pineta e
a sud dal canale Candiano,strade antiche,strette,prive di marciapiede,una viabilità più
volte ripensata in funzione del traghetto per Marina,poi cambiata per le esigenze del
terminal una vera violenza nei confronti dei cittadini,considerando che una nave attraccata
al terminal in una giornata muove qualche centinaia di pullman,immaginiamo una grande
nave,per capire una di quelle rifiutate da Venezia cosa comporterebbe per i cittadini di
Porto Corsini.
A differenza del passato,oggi si è consapevoli che le azioni di sviluppo di un porto e della
sua retroportualità vanno declinate in un quadro di reale tutela dei cittadini e dellʼambiente.