giovedì 7 febbraio 2013

Archivio comunicati n°3


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Buone le tre piattaforme di accessibilità turistica

Ma togliamo i bus da viale Farini. E manca soprattutto la quarta indispensabile PAT a Porto Corsini, per lo smistamento dei crocieristi.
Il piano particolareggiato, approvato martedì scorso dalla giunta comunale, che istituisce tre Piattaforme di Accessibilità Turistica (PAT) in piazza della Resistenza, piazzale Aldo Moro e Parco del Mausoleo di Teodorico, è largamente condivisibile, anche se ritardato, essendo previsto dal PGTU 2007 (Piano Generale del Traffico Urbano). Le PAT serviranno, se correttamente realizzate e gestite, ad offrire ai bus turistici idonei ed ampi spazi di sosta, finalmente esterni al centro storico, e servizi di accoglienza ai passeggeri. Se mai, si rileva una contraddizione riguardo al “trattamento” riservato ai bus provenienti dal Terminal Crociere, che potranno sostare per il carico e scarico dei passeggeri in viale Farini, “in considerazione della loro provenienza da est”, come ha dichiarato l’assessore alla mobilità Corsini. In realtà, la PAT del Mausoleo di Teodorico è proprio sulla loro strada, arrivando da Porto Corsini. Se fosse vero - dice sempre Corsini - che il piano si propone, con le PAT, di creare “migliori condizioni di pedonabilità ai visitatori diretti alle attrattive del centro storico”, i flussi crocieristici desiderosi di visitare il cuore della città dovrebbero solo sgranchirsi le gambe un po’ di più, in attesa che anche a Ravenna siano introdotte, come già in altre città anche della Romagna (Forlì, Riccione…), navette elettriche tra la periferia e il centro storico. Viale Farini andrebbe liberato totalmente dal traffico e dalla sosta di autobus, che inquinano, ostacolano la circolazione e disturbano anche la visibilità delle aree monumentali e verdi a fianco del viale stesso.
Ma c’è una mancanza grave del piano dell’accessibilità turistica, che è l’assenza di una quarta PAT, specifica proprio per l’accoglienza dei crocieristi in arrivo a Porto Corsini. L’assessore stesso al turismo, affermando che “la pianificazione della mobilità riservata al turismo non poteva non tenere conto dei movimenti legati al Terminal Crociere che fanno arrivare in città decine di migliaia di persone con apposite navette”, si è dimenticato che il problema principale per il trasferimento dei croceristi dal bordo nave alla città è l’uscita da Porto Corsini, la cui viabilità interna, ristrettissima e già inadeguata prima che fosse realizzato il porto crociere, rischia ora il collasso, con gravi ripercussioni sulla sostenibilità del traffico in paese e per la sopportazione della popolazione locale residente e turistica.
Lista per Ravenna ha presentato al consiglio comunale un ordine del giorno che, raccogliendo le sollecitazioni della petizione sottoscritta dagli abitanti di Porto Corsini, discussa il 2 dicembre con il totale apprezzamento dei gruppi politici consiliari, propone, come modalità alternativa al traffico su autobus, l’istituzione, da parte di soggetti pubblici, privati o pubblico/privati, di una linea pubblica di trasporto delle persone sulle acque del porto-canale di Ravenna, dalla foce alla Darsena di città. Ma resta pur sempre la necessità di creare, anche a Porto Corsini, a servizio del terminal crociere, una buona Piattaforma di Accessibilità Turistica.

LA PAT DI PORTO CORSINI, ALLE PORTE DELLA VALLE
La soluzione può essere individuata all’interno del Progetto di idee dell’arch. Polacco per l’arredo del terminal crociere adottato, nel 2002, a seguito di un concorso, dall’Autorità Portuale, che ha previsto la realizzazione, all'entrata di Porto Corsini, su terreno dell'Autorità Portuale stessa, di una zona destinata a scopi polivalenti tra i quali “servizi alla nautica”. Purtroppo, è ancora sulla carta. Ma qui potrebbe essere insediata la PAT, come area di smistamento e parcheggio degli autobus verso e dalla città, collegata col terminal crociere mediante un servizio di movimentazione dei passeggeri tramite bus elettrici di ridotte dimensioni. Alle spalle di questa area, il progetto di idee ha destinato un “Parco verso la valle”, che aprirebbe così nuove opportunità di attrazione turistica “verde” per i crocieristi. Con una minima esecuzione di lavori, quali la piantumazione di alberi e la realizzazione di una struttura coperta e polivalente per ospitare i passeggeri in arrivo dal bordo nave, si attrezzerebbe, esternamente a Porto Corsini, una struttura di qualità, veramente accogliente, da cui si diramerebbero le varie destinazioni turistiche, essendo bene collegata anche all’attracco del traghetto per Marina di Ravenna. Una vera PAT “scambiatrice”.



Archivio comunicati n°2


Porto Corsini in croce per le navi da crociera.

Le proposte di LpRA contro le emissioni inquinanti e per una viabilità sostenibile.
La scheda M02 del Piano Operativo Comunale (POC) in fase di formazione, ultima parte del nuovo piano regolatore, riguarda l’importante progetto che prevede, a Porto Corsini, uno sviluppo edilizio dell’avamporto di grande portata, calcolato in 26.500 metri quadrati di superficie utile per abitazioni, ricettività alberghiera, servizi privati e pubblici e in 16.500 per attrezzature militari: in pratica, il raddoppio di Porto Corsini. Lista per Ravenna ha già espresso contrarietà, in sede di Piano Strategico Comunale (PSC), al volume abnorme di tanta nuova edificazione. Infatti, il paese ha un assetto urbanistico e viario estremamente fragile, racchiuso com’è, in un ristretto quadrilatero, dai tre confini ambientali del canale Baiona, del litorale e della storica pineta Stagioni, e ad ovest dalla via Baiona. Entrando ora nel merito del progetto unitario delineato dal POC, Lista per Ravenna, condividendo le posizioni assunte dal proprio consigliere della Circoscrizione del Mare, Pier Luigi Bucchi, intende sollevare due questioni di grave impatto ambientale, prodotte dal porto per le grandi navi da crociere, del quale si ipotizzano forti potenzialità di attrazione, ma che già nel 2011 porterà a Porto Corsini 80 approdi e 140 mila passeggeri.
L’INQUINAMENTO DELLE NAVI DA CROCIERA
Secondo “Imprese-Ambiente”, gli inquinanti emessi da una nave da crociera, anidride carbonica e altri da combustione, è pari, specialmente quando essa staziona in un porto, a quello di oltre 10 mila autovetture. Come una camera a gas per gli abitanti di Porto Corsini. Nella scheda del POC, il problema non è specificamente accennato, neppure tra le “criticità”. Lista per Ravenna propone, invece, di adottare a Porto Corsini il progetto “Porti Verdi”, su cui, nel febbraio scorso, le altre città portuali di Venezia, La Spezia e Civitavecchia hanno raggiunto un accordo col ministero e con ENEL. Venezia peraltro figura tra i partner della società che si è aggiudicata la gestione dello scalo crocieristico di Porto Corsini. Si tratta di realizzare sul posto una centrale elettrica che alimenti da terra le navi quando entrano nel porto, consentendo loro di spegnere i generatori a gasolio e di abbattere così, secondo i calcoli di ENEL, le emissioni di anidride carbonica del 30% e degli altri inquinanti da combustione per il 95%. Il progetto si completerebbe introducendo la mobilità elettrica dei passeggeri e delle merci nel porto e realizzando impianti di illuminazione ad alta efficienza (LED). Gli stretti rapporti tra la città di Ravenna e l’ENEL, per via della grande centrale termoelettrica che sorge proprio a Porto Corsini, non può che favorire la messa in opera di questo progetto, da attuare, preferibilmente, con tecnologie “pulite”, ad esempio, se fattibile, con un impianto fotovoltaico o con uno eolico, a beneficio peraltro anche delle costruzioni e dei servizi realizzati a terra, nel gigantesco piano di edificazione dell’avamporto. A Livorno, la sola città portuale che già utilizza questo sistema, si impiega una centrale termoelettrica, che però non è immune anch’essa da un qual certo inquinamento. Questa è una delle proposte di Lista per Ravenna da introdurre nella scheda M02 del POC.
IL BUDELLO DI VIA GUIZZETTI
A lato della pineta Staggioni, la ristrettissima via Guizzetti, andando a confluire, come in un imbuto, nella via Volano, unica strada di accesso a Porto Corsini, è già ora incapace a fungere da tangenziale nord per il traffico in uscita. Figuriamoci con lo sviluppo del porto crocieristico e degli insediamenti urbanistici. La scheda del POC prevede l’ “adeguamento di Via Guizzetti e connessione con Via Baiona”. “Connessione” significa attraversare radicalmente la pineta, protetta da ogni possibile vincolo ambientale nazionale e internazionale, trasformando in una strada carrabile l’attuale stradello forestale interrato. Non se ne parla neanche. La soluzione sostenibile, su cui è possibile ottenere il necessario parere favorevole del Corpo forestale, è quella disegnata (vedi l’allegato) da Lista per Ravenna, che prevede la prosecuzione in linea retta per un breve tratto della via Guizzetti fino a raggiungere via 6 Dicembre, da cui, attraverso via Valle Giralda, si raggiunge via Baiona. Occorre anche allargare di quattro metri via Guizzetti - che dovrà prevedere a lato una pista ciclabile - e parte di via 6 Dicembre. Su questo, proporremo un’altra modifica alla scheda di POC.


Interrogazione n°1

Sei in: Home ›› Comune ›› Consiglio Comunale ›› Gruppi Consiliari ›› Comunicazione dei Gruppi ›› Comunicazione dei Gruppi Consiliari - Legislatura 2006-2011 ›› ›› Interrogazioni presentate ›› Come salvare Porto Corsini dalla strozzatura della viabilità. Come salvare Porto Corsini dalla strozzatura della viabilità. 28/06/2009 Incontro la Pro-Loco di Porto Corsini e Lista per Ravenna. La soluzione condivisa. Alvaro Ancisi 28 giugno 2009 Al Sindaco di Ravenna INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA COME SALVARE PORTO CORSINI DALLA STROZZATURA DELLA VIABILITÀ. Incontro la Pro-Loco di Porto Corsini e Lista per Ravenna. La soluzione condivisa Lista per Ravenna ha avuto un incontro, nella residenza municipale, con la Pro-Loco di Porto Corsini, che lo aveva richiesto allo scopo di ricercare di un punto di intesa sul comune obiettivo di adeguare l'insufficiente e pericolosa viabilità del paese all'intenso - purtroppo caotico e malaccorto - sviluppo urbanistico che esso ha avuto negli ultimi decenni, e ancora di più all'evoluzione che se ne avrà, nei prossimi anni, con il marcato potenziamento della sua connotazione turistica indotto dal Piano Urbanistico Esecutivo di iniziativa pubblica (PUEP) dell'avamporto: piano che, insieme al terminal crociere e coinvolgendo un'area di 18 ettari sul fronte territoriale urbano, prevede, tra l'altro, insediamenti residenziali per 10 mila metri quadrati, strutture turistiche per altrettanti e commerciali per 2 mila 500. Già oggi - si è osservato in premessa - la mappa della località rappresenta un paese spaccato in due parti, sostanzialmente incomunicanti: il quadrilatero storico assestato sul canale Corsini e sull'avamporto, chiuso, sugli altri lati, dalla pineta Stagioni, ed un nuovo recente quadrilatero sorto sul fronte della via Baiona, in cui l'amministrazione comunale ha dislocato le scuole (materna ed elementare). A parte l'asse centrale di via Volano, i due tronconi della località sono uniti solamente da uno stradello sterrato interno alla pineta. In ogni caso, Porto Corsini soffre da sempre un assetto viario che prevede un unico accesso ed uscita su via Baiona nella parte centrale e meridionale del paese. Sul lato nord, l'altra direttrice, rappresentata dalla via Guizzetti, non ha uno sbocco proprio, essendo peraltro estremamente ristretta e non a norma, e quindi a rischio sicurezza, rispetto alla sua funzione. Il problema principale, che Lista per Ravenna, insieme al Comitato spontaneo locale dei cittadini ha sempre rimarcato, condiviso anche dalla Pro-Loco, è la necessità di tutelare la pineta Stagioni, riserva naturale dello Stato, di eccezionale valore ambientale, da ogni deturpamento. Nell'incontro tra Lista per Ravenna e Porto Corsini, il punto d'incontro tra le opposte esigenze è stato al riguardo identificato nel minore impatto possibile della viabilità da progettare sulla preservazione della pineta. La mappa qui allegata, che Lista per Ravenna ha disegnato, prevede quindi la prosecuzione in linea retta per un breve tratto della via Guizzetti, fino a raggiungere via 6 Dicembre: da questa strada, attraverso via Valle Giralda, tale viabilità sboccherà in via Baiona, in pratica rappresentando una specie di tangenziale nord di Porto Corsini. Occorrerà anche allargare di quattro metri via Guizzetti, che dovrà prevedere il divieto di sosta su entrambi i lati e la realizzazione di una pista ciclabile, e la parte di via 6 Dicembre interessata. Quanto sopra, comportando una limitata occupazione di spazi pinetali, richiede un accordo con il Corpo Forestale, sia per la limitata rimozione del vincolo ambientale sia per l'acquisizione da parte del Comune delle fasce di terreno necessarie, che potrà compiersi attraverso un'operazione di permuta con terreni di proprietà comunale, a forte valenza naturalistica, da offrire in proprietà al demanio statale. Su questa traccia, è possibile dare soluzione ad un problema che la Pro-Loco di Porto Corsini ha portato con insistenza all'attenzione dell'amministrazione comunale e della Circoscrizione del Mare fin dal 1996. Ben sapendo, peraltro, che la formula della permuta di terreno tra il Comune di Ravenna e il Corpo Forestale dello Stato, sebbene tutta da precisare, è già in fase preliminare di approccio, si chiede: - se la Giunta comunale condivide la traccia di soluzione del problema viabilità di Porto Corsini nel senso sopra indicato, oppure se ne ha un'altra, che comunque potrebbe distaccarsene poco; - come dunque intende muoversi allo scopo di perseguire al riguardo l'indispensabile accordo col Corpo forestale dello Stato.

Archivio comunicati n°1

Sei in: Home ›› Comune ›› Consiglio Comunale ›› Gruppi Consiliari ›› Comunicazione dei Gruppi ›› Comunicazione dei Gruppi Consiliari - Legislatura 2006-2011 ›››› Comunicati ›› Sul nuovo Borgo marinaro nell'avamporto di Porto Corsini 08/02/2009 Attenzione all'equilibrio ambientale e salvaguardare il patrimonio forestale. 8 febbraio 2009 La soddisfazione con cui è stata esposta la presentazione del piano di costruzione del nuovo borgo marino nell'avamporto di Porto Corsini può essere condivisa, ma fino ad un certo punto e non senza smorzarne i toni. Il cambio di strategia Va ricordato che, dal 1983 ad oggi, sono stati numerosi i tentativi di vari soggetti delle istituzioni e dell'economia locale di attentare all'integrità dell'abitato di Porto Corsini - di cui si è proposto perfino di abbattere parte del centro - e del suo prezioso patrimonio ambientale e naturalistico, rappresentato dalla pineta Staggioni, dalle aree umide e dalle spiagge dunose. Si è cercato di realizzare una viabilità pesante, per consentirvi il transito di autotreni e vagoni ferroviari su gomma, di costruire banchine e scali commerciali su tutta la zona dell'avamporto, di trasformare l'arenile e la zona degli stabilimenti balneari in piazzali logistici per il deposito merci, di demolire parte della pineta per attraversarla con il traffico commerciale, di realizzare nuove invasive strade di collegamento tra l'asse di via Baiona e la via Guizzetti, che è la strada di confine tra l'abitato e la pineta. Si deve ad una forte mobilitazione dei cittadini, del loro comitato locale e delle associazioni ambientaliste, cui Lista per Ravenna, ben radicata nella popolazione del posto, ha dato pieno sostegno ed impulso, se, con petizioni e ricorsi alle autorità di garanzia della salvaguardia ambientale (Corpo Forestale, Soprintendenza, Commissione Europea), la loro impari battaglia coi poteri forti ebbe successo e l'allora sindaco Mercatali dovette alzare bandiera bianca. L'impianto urbanistico del piano ora presentato dall'Autorità Portuale significa, al riguardo, un cambio di strategia, che va apprezzato, salvo mettere in chiaro alcune cose. L'equilibrio tra interessi pubblici e privati Il piano si regge su un delicato equilibrio tra interessi pubblici e sociali e interessi privati, questi ultimi rappresentati, in particolare, da 10.000 mq destinati ad uso residenziale privato, da altrettanti per strutture turistiche e da 2.500 per il commercio. La qualità degli interventi, nelle fasi successive delle definizioni progettuali, deve essere attentamente valutata, al fine che tale equilibrio non sia incrinato da soluzioni stravolgenti o degradanti. I facili entusiasmi Non bisogna far credere che il terminal crociere e insieme il nuovo borgo saranno finiti nel 2012, e tanto meno che il porto crocieristico possa immediatamente prendere quota Le condizioni dell'economia e quelle commerciali legate al traffico delle crociere mediterranee, che il porto di Venezia monopolizza, suggeriscono una previsione di decollo e di crescita molto più avanzate nel tempo. Del resto, sono 13 anni che Porto Corsini sta aspettando lo scalo crocieristico, avendo, nel frattempo, scongiurato il peggio. Non le si prospetti il miracolo. La pineta Staggioni non si tocca più La magnifica riserva naturale costituita dalla pineta Staggioni ha già pagato anche troppo allo sviluppo urbanistico di Porto Corsini, quando, nel 2003, si è riusciti, con una forzatura, ad ottenerne una mutilazione a favore del prolungamento di via Guzzetti. Nessuna nuova pianificazione può essere compatibile con un suo ridimensionamento o deturpazione. L'allargamento di questa strada e l'intenzione di prolungarla fino a via Baiona, riducendo la fascia sud della pineta, sfondandola ad ovest e così abbattendo circa 500 mq di verde, deve fare i conti con il vincolo insuperabile di Riserva naturale dello Stato, oltre che con problemi di natura patrimoniale. La delibera della Giunta comunale che propone di togliere questo vincolo è solamente un atto arrogante e irresponsabile. In una lettera della Soprintendenza, datata 19 gennaio scorso, si scopre che essa non è stata neppure informata del progetto. Se non si vuole ingaggiare un nuovo contenzioso che, quanto meno, dilaterebbe il processo di avvio dei lavori, si deve prendere atto che altre soluzioni funzionali sono praticabili. Basta mettere via Guzzetti a senso unico in uscita dal paese e creare una traversa a via Volano, poco più a sud, per raggiungere ugualmente via Baiona senza intaccare la pineta. Del resto, il traghetto sul Candiano sarà spostato proprio per decongestionare il traffico, allontanandolo dal paese. Alvaro Ancisi, capogruppo