martedì 29 novembre 2011

Ravennaedintorni la voce servile del potere

Nel giornale del 24 novembre si parla di crociere,del terminal di Porto Corsini"un test superato".
165000 passeggeri transitati ,800 gli autobus movimentati ad ogni attracco che sfrecciano trà le vie del paese,di questi 165000 turisti preziosi non uno che si sia fermato in paese a prendere un caffè.Non è stata spesa una sola parola da questa "importante testata"sui disagi degli abitanti,sarebbe stato sufficiente(quello che dovrebbe fare un giornalista libero)ascoltare quello che chiedono gli abitanti del paese,prima di tutto vorrebbero vivere senza l'incubo di finire travolti da un pullman.Il capo si preoccupa delle possibili smagliature che potrebbero far crollare tutto l'impianto ma di noi chi si preoccupa,chi si preoccupa della nostra salute.
Ma cosa hanno in testa,nel 2013-2014 puntano al terzo attracco,senza potenziare la viabilità del paese,una comunità(quella di Casal Borsetti)è stata stravolta uccisa,non è finita ora tocca a Porto Corsini prima di tutto business.

venerdì 21 ottobre 2011

I cittadini sanno farsi ascoltare

Finalmente,apprendo con molta soddisfazione che i nostri sforzi si sono cocretizzati, una formazione politica il Movimento Cinque Stella di Ravenna ha condiviso tutte le nostre osservazioni e le proposte questa lettera che trasmetto ora è parte del loro programma.
A seguito della serata di sintesi dei gruppi di discussione (i cosiddetti “focus group”) sulla “progettazione partecipata”, svoltasi venerdì 14 Ottobre, la volontà dei cittadini di rivalutare il quartiere Darsena e l’acqua del canale Candiano è apparsa lampante.
Il Comune di Ravenna deve prendere atto di questo punto di partenza e, unitamente agli Enti le cui competenze gravitano sulla Darsena portuale, deve spazzare via definitivamente il dubbio che gli interventi urbanistici futuri non prevedano la valorizzazione sia della via acqua sia del cosiddetto “waterfront”. In questi giorni stanno partendo i “workshop” (gruppi di lavoro o incontri formativi) che tratteranno come primo argomento proprio la “mobilità”.
Risulta pertanto utile portare a conoscenza della cittadinanza la necessità di mutare una situazione ambientale urbana che dallo smog, dalle polveri di ogni genere, dai rumori assordanti e costanti che rendono la vita di ogni giorno molto difficile, possa essere invertita a favore della salute. Il tutto grazie ai cittadini del quartiere e, nello specifico, grazie ad una riconversione dell’area portuale circostante la darsena di città che dovrà vederli protagonisti.
L’incremento di traffico legato terminal crociere, avviato da quasi un anno, si somma alle condizioni ambientali appena citate, in un continuo e ripetuto passaggio di un numero considerevole di pullman di grandi dimensioni che, nella maggior parte dei casi, transitano in città per tutto il tempo di permanenza delle navi da crociera nell’avamporto di Porto Corsini.
Riteniamo che il polo crocieristico sia stato realizzato senza considerare i canoni più elementari di basso impatto ambientale: la viabilità nel quartiere Darsena da e per il mare evidenzia questa criticità. La zona mare (i lidi) è inoltre attraversata da mezzi pesanti che operano per il rifacimento delle strutture portuali. Marina di Ravenna, Porto Corsini e la Darsena, quindi, condividono le stesse problematiche di traffico connesse al Porto e possiedono limiti di collegamento quali il traghetto ed il ponte mobile, che necessitano di un adeguamento tecnico consono ai tempi ed alle esigenze odierne. In futuro, la presidenza dell’Autorità Portuale dovrà necessariamente valutare e cercare di prevedere l’evolvere di queste problematiche, al fine di mettere in campo soluzioni già prospettate da oltre una decina di anni, partecipando attivamente alla risoluzione della questione “mobilità” intorno all’area del porto.
Alcune proposte formulabili sono:
1) La possibilità del trasporto via mare. L’impiego di un paio di motonavi da 1200-1500 passeggeri, simili se non addirittura le medesime impiegate dalla società ACTV di Venezia, permetterebbe di giungere, attraverso il Candiano, fino alle immediate vicinanze del centro di Ravenna. Una struttura appositamente progettata o, meglio ancora, lo storico edificio della “Dogana Vecchia”, potrebbe fungere da capolinea cittadino per i viaggiatori in partenza per il mare o, via treno e via autobus, per la città e la provincia.
2) L’impiego di trenini elettrici di superficie che potrebbero collegare i centri abitati dei lidi.
3) L’uso di zattere e pontoni per il trasporto del materiale inerte da e per i cantieri dell’area portuale che sostituiscano utilmente il trasporto via camion, dato che queste possono trasportare con meno viaggi molto più materiale.
4) La possibilità di usare il “ Cold Ironing”, ovvero l’allacciamento elettrico nel periodo di attracco dei natanti invece dell’utilizzo dei generatori di bordo con propulsione a gasolio, il tutto al fine di ridurre di oltre il 30% le emissioni di CO2 , del 95% quelle di ossidi di azoto e di particolato ed, infine, azzerare l’inquinamento acustico.
5) La predisposizione di un allacciamento di acqua potabile per rifornire i natanti in sosta ed evitare il transito di autocisterne.
6) La realizzazione e l’adeguamento delle banchine portuali secondo il cosiddetto modello “Porto Verde”.
7) La realizzazione di un collegamento fra darsena di città e centro città onde permettere lo scavalcamento della stazione ferroviaria o soluzioni che prevedano la realizzazione di una “stazione di testa”.
Riteniamo, a questo punto, che sia arrivato il momento di affrontare nella sua globalità le criticità emerse attorno alla riqualificazione del Quartiere Darsena nel suo complesso, grazie al rapporto che si verrà a creare fra città, canale Candiano, porto, lidi Ravennati, e più nello specifico, grazie alle scelte da mettere in campo per rispondere alle nuove esigenze riguardanti mobilità, urbanistica, infrastrutture e strutture per l’accoglienza turistica.
Tali scelte devono tenere conto di problematiche complesse che riguardano tutta la città, perché la città stessa verrà influenzata dai cambiamenti che deriveranno dalle scelte di oggi.
Per esempio, è giunto il momento di decidere cosa fare del trasporto pubblico, in quanto è ormai assodato che esso funziona ed ha un senso per la collettività se nel contempo vengono assunte scelte coraggiose di chiusura al traffico privato del centro storico e delle zone in cui il problema del traffico è cronico (vedi i lidi nel periodo estivo). In caso contrario, il trasporto pubblico risulta solo un peso economico per la popolazione e non apporta alcun reale beneficio.
Per questo, anche l’opzione del trenino elettrico a collegamento, per esempio, dei lidi con un parcheggio scambiatore, oppure dell’impiego di un treno con raggio d’azione più ampio che connetta la zona mare alla città, potrebbe risultare, al pari della via d’acqua, una valida alternativa al traffico su gomma, sempre con l’obiettivo di ottenere un impatto ambientale ridotto al minimo e un’offerta di mobilità diversificata.
Le scelte coraggiose riguardano anche quelle da attuarsi nella Darsena di città, che dovrà essere connotata in modo univoco e non casuale. Una proposta emersa durante i “focus group” è quella di dare alla zona un impronta turistica e culturale ed adeguare a questa scelta tutte le mosse future, in modo da rendere davvero il quartiere un punto di forza nell’accoglienza turistica. Per esempio, si può “usare” l’acqua come momento di festa, imparando dai paesi del Nord e pensando a battelli-ristorante oppure a pontoni dedicati al ballo, pub, alberghi, aree dedicate ai giochi, e nel contempo prevedere aree verdi, strutture per i giovani …
Coerentemente con questi criteri, sarebbe quanto mai opportuno rendere la città aperta ad un nuovo tipo di turismo che è attualmente non contemplato dal nostro sistema di accoglienza: cioè ad un turismo attento alla qualità della vita e a quella vivibilità che può rendere Ravenna, se opportunamente “curata”, una città “a misura d’uomo”. Trasporto pubblico, mobilità ciclabile, beni ed iniziative culturali, se resi davvero efficienti e facilmente utilizzabili da tutti, nessuno escluso, in un rapporto virtuoso tra tradizione e modernità, possono, a nostro avviso, contribuire a rendere la nostra città una meta appetibile per i “palati più sensibili” che non siano solo quelli del turismo stagionale o “mordi e fuggi”. Risulta perciò necessario prevedere la possibilità di tour diversificati e dedicati alle molteplici esigenze, per esempio unendo la degustazione di piatti tipici con la visita ai mosaici, offrendo inoltre una serie di tour serali ai villeggianti che di giorno frequentano le spiagge del litorale, secondo un filo conduttore che, ad esempio, potrebbe essere Dante oppure i mosaici, la gastronomia o il mare, la memoria o l’urbanistica….
Movimento 5 Stelle
Ravenna, 18 ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011

Nord Africa

Da una lettera firmata ad un quotidiano locale leggo:sequestrati in casa,ci siamo ancora in via Molo San Filippo a Porto Corsini,finito il transito di centinaia di pullmans al servizio dei crocieristi(il traffico è stato spostato a Nord del paese in vie ancora più strette e anguste)ora iniziano i lavori di adeguamento della banchina portuale,lavori che dureranno nella migliore delle ipotesi 8/10 mesi.Programmare?non una parola è stata chiesta agli abitanti,che si vedranno aprire un cantiere a pochi metri dalle abitazioni,non un incontro per conoscere le necessità di quei pochi cittadini di serie B.Almeno hanno pensato alla sicurezza?la crocerossa non era stata prevista,vietato stare male,le auto private?arrangiatevi.
Dal,sito(http://www.port.ravenna.it/work/doc_alleg/PoliticaAmbientale_Rev0.pdf)dell'Autorità Portuale di Ravenna,così recita:l'Autorità Portuale di Ravenna,consapevole del ruolo che può svolgere per la salvaguardia del propio territorio e la SICUREZZA DEI SUOI CITTADINI,si pone come obbiettivo la riduzione degli impatti ambientali delle attività portuali e a tal fine ha adottato un propio Sistema di Gestione Ambientale, applicato a tutte le attività/servizi,conformemente alla norma UNI EN ISO 14001. L'obbiettivo verrà perseguito attraverso il miglioramento continuo del Sistema di Gestione Ambientale con un preciso impegno alla prevenzione dell'inquinamento e al rispetto delle prescrizioni legali ambientali, grazie al coivolgimento di tutto il personale,degli operatori e degli UTENTI.Questo impegno si concretizza tramite:l'individuazione e l'analisi delle attività svolte in ambito portuale per gestire gli aspetti che possono influire negativamente sulle componenti ambientali;l'informazione e la sensibilizzazione degli operatori portuali e degli UTENTI al fine di accrescere la consapevolezza ambientale favorendo lo sviluppo sostenibile dell'intero sistema porto.
Mi fermo,il documento continua,tanti bei principi,ma,come sempre accade non si concretizzano,è facile scrivere proclami,sperando che nessuno li legga,perchè,quali interessi vietano il coinvolgimento delle popolazioni interessate alle trasformazioni del territorio.I cittadini di Porto Corsini sono indignati,pensavano di essere al Sud dell'Europa comunitaria ma invece si sono accorti di abitare al Nord dell'Africa.

lunedì 12 settembre 2011

Il Gradenigo

Progettazione Partecipata:è una modalità di governo del territorio che prevede il coinvolgimento democratico dei cittadini e delle cittadine direttamente interessati nell'indagine e progettazione del territorio in cui vivono.La progettazione partecipata è prevista dalla deliberazione legislativa n°115/2010 della Regione Emilia Romagna che all'articolo 1 del titolo recita:"Lo sviluppo della democrazia partecipativa è coerente con gli ideali fondativi della Repubblica,promuove una maggiore ed effettiva inclusione dei cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali di competenza delle istituzioni elettive,rafforza la democrazia"
Questo recita parte del documento che alcuni giorni fa mi consegnavano alla presentazione pubblica dell'iniziativa del nostro Comune,La Darsena che vorrei.Che cos'è questa iniziativa?è un percorso che intende coinvolgere tutti i cittadini interessati ad esprimere le proprie idee sul futuro del quartiere Darsena.I partecipanti avranno la possibilità di concorrere alla scrittura del documento che raccoglierà proposte e indirizzi per il piano operativo comunale.Un percorso di riflessione di confronto costruttivo,di cittadinanza attiva,di crescita collettiva.Così ho risposto all'iniziativa ed ho fatto una proposta per la Darsena che vorrei,vorrei che tornasse quella di un tempo ,quella del GRADENIGO.
"Bello la Darsena che vorrei,ma mi piacerebbe anche la nazione che vorrei,ma anche semplicemente il paese in cui vivo che vorrei.Vivo a Porto Corsini paese fino a poco tempo fa dimenticato da questa amministrazione,ora venuto alla cronaca per il terminal passeggeri.Grazie per il terminal passeggeri creato senza il coinvolgimento della comunità locale,senza aver costituito un tavolo locale di confronto con la partecipazione anche delle associazioni ambientaliste e dei comitati dei cittadini.Tavolo che doveva definire le regole e le modalità di attuazione,i criteri e i metodi di valutazione ambientale.In ogni caso la realizzazione del terminal doveva mitigare l'impatto sul paese,realizzando infrastrutture viarie dedicate all'allontanamento del traffico pesante originato dal terminal e alla viabilità cittadina.Chiediamo la realizzazione di un collegamento terminal crociere e Darsena con battelli turistici del tipo fluviale già presenti in altre realtà portuali come Venezia,che toglierebbero gran parte degli autobus che ora soffocano il paese.

sabato 27 agosto 2011

Fantascienza o realtà

Porto Verde non è un semplice slogan,o una dichiarazione di intenti,è la sintesi di una filosofia che rivoluziona il modo di concepire il porto e che si realizza in una serie di azioni e fatti concreti.
Seppur con ritardo rispetto al resto del mondo Occidentale(non mi pare la prima volta),pare che la rivoluzione verde stia per cominciare anche in Italia.Dopo le sperimentazioni di successo nei porti di: LosAngeles,Juneav,Seattle(USA),Vancouver(Canada),Goteborg(Svezia),Lubecca(Germania),Zeebrugge(Belgio),e tre porti in Finlandia,anche l'Italia avrà i suoi porti verdi.Il primo a vedere questa importante trasformazione sarà Civitavecchia,ma ad esso seguiranno Venezia,La Spezia,Bari,Genova,Cagliari(no noi non ci siamo).http://www.youtube.com/profile?user=ANTENNASUD#p/u/348/ChtlwgCDIL0In cosa consiste questa conversione,alimentare le navi in particolar modo quelle adibite alle crociere,con energia elettrica prodotta in maggior parte da fonti rinnovabili,solare,eolico.Inoltre sulle banchine elettrificate sarà posta una centrale fotovoltaica gestita da ENEL,che servirà a produrre energia  per il trasporto di terra, bus elettrici,trenini di trsferimento elettrici,o dove sussistono le condizioni battelli elettrici,il tutto al servizio dei crocieristi.
Azioni e fatti in cui  questi anni l'Autorità Portuale di Ravenna non si è fatta convinta promotrice.Manca l'intenzione di dare vita ad una grande trasformazione del modo di produrre e consumare energia in porto,lavorare perchè il porto diventi anche sostenibile dal punto di vista ambientale,significa lavorare perchè tutta la comunità risentano dei benefici e delle novità apportate.
Cos'è ADRIMOB un progetto che punta a incrementare i collegamenti marittimi e la mobilità sostenibile in Adriatico,intende pertanto incoraggiare e favorire il trasporto marittimo per passeggeri trà e lungo le coste adriatiche,nonchè rafforzare e integrare le reti infrastrutturali esistenti al fine di attivare collegamenti e permettere una fruizione multimodale dei territori evitando l'utilizzo dell'auto inquanto origine di inquinamento.
Interventi pilota si concentrano presso il terminal passeggeri di Porto Corsini li la Pro Loco curerà un noleggio gratuito di biciclette?ed è stato attivato un servizio di navette bus(non elettrici)che permetterà ai crocieristi di raggiungere il centro di Ravenna dopo essere transitati trà le strette vie con enormi disagi e mettendo in pericolo la popolazione del piccolo borgo marinaro.Multimodale dov'è?Questo è multimodale:battelli turistici che percorrono il canale sino in città. Un trenino elettrico che trasferisce i passeggeri fuori dal paese http://www.youtube.com/watch?v=iH2RbQRbB0c&feature=related,bus navetta elettrici!!
Ma in quale epoca stanno vivendo i nostri amministratori?Porto Verde cos'è fantascienza.



sabato 20 agosto 2011

Ambientalizzazione

Abbattere le emissioni,migliorare la qualità dell'ambiente urbano e dei porti,nasce così un percorso di ambietalizzazione"Porto verde".Queste sono le liee guida di molti porti sia nazionali che internazionali,raggiungere"emissioni zero"dentro il porto sostituendo l'energia autoprodotta dalle navi passeggeri e non all'attracco in banchine,con energia loro fornita da terra;e infine quella di garantire alle attività portuali piena operatività e prospettive di sviluppo senza danneggiare l'ambiente e chi ci vive.
Alcuni link.http://www.brindisireport.it/ambiente/2011/03/09/porto-verde-e-smart-city-risparmio-energetico-e-innovazione-nei-porti-e-nelle-citta-brindisi-e-fuori/ancora,http://www.genova24.it/2011/07/piano-energetico-ambientale-portuale-merlo-esempio-per-molto-paesi-16687ancora,http://www.portoediporto.it/DEF/index.php?page=search&words_f=peap&my_year=&my_month=&my_art=1506&my_act=1ancora,http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/07/pale-eoliche-capannoni-solari-ed-energia-dal.html,ancorahttp://www.viveregenova.comune.genova.it/content/un-porto-verde-genova-oggi-egrave-
Alcuni lavori dove esiste sensibilità e dove si investe sul futuro.

venerdì 19 agosto 2011

E non stiamo solo a guardare.


La ricaduta dei crocieristi sul paese,48 autobus ogni ora per dodici ore,per 84 navi da crociera l'anno.

domenica 14 agosto 2011

Fanno puzza


Non le sopporto più quelle facce. Non le posso più vedere. Mi danno la nausea, il rigetto. Che l'Italia stia fallendo lo posso accettare. Ma questi  politicanti con i loro sorrisi da maiali e gli sguardi da furetti non riesco più a sopportarli. Sarei disposto a pagare qualsiasi tassa  per evitare di vedere quei ghigni da stronzo che compaiono ogni sera  nei talk-show e ogni mattina in 10 pagine di giornale. Di buoni a nulla che si atteggiano a statisti.
Qualcosa si è rotto dentro di me, e probabilmente dentro tanti di voi. Qualcosa sta cambiando. Il Paese ha capito di essere guidato da incapaci e da disonesti, forse se nera accorto già, ma pensava a un cambio della guardia dolce, come avviene in molti fallimenti. I responsabili si defilano, raggiungono la porta, non si fanno più vedere. E lo capisci, li lasci andare. Pensi al domani sarà un altro giorno e si può pensare a ricostruire. Invece questi traditori dell'economia nazionale che hanno indebitato il Paese e negato la catastrofe con una insolenza degna del massimo disprezzo, questi gaglioffi non mollano neppure un centimetro del loro potere non si riesce di schiodarli dalla poltrona. Io non sono violento, ma a la Storia non solo non si ferma, ma si ripete. Quando incontra un muro sul suo percorso lo butta giù. E' avvenuto con il muro di Berlino, ma anche con la testa di Luigi XVI e con la famiglia dello Zar. Eventi che, a posteriori, erano del tutto spiegabili. C'è chi  è scappato in Africa. Allora i ladri si potevano condannare e indurre alla fuga. Oggi i parlamentari condannati, anche quando i tribunali ne chiedono l'arresto, come è avvenuto per Cosentino e per Tedesco, continuano a sedere alla Camera e a incassare 20.000 euro al mese tra stipendio e benefit.
Devono togliersi dalla vista dei cittadini, definitivamente. Vadano dove vogliono, ad Antigua, ad Hammamet, a Vancouver. Guardo Enrico Letta, con quel sorriso da prete pentito Calderoli con la faccia da chi ha vinto un salame alla lotteria di paese e Bossi, Maroni, Bersani, Veltroni, D'Alema, Brunetta,Gasparri,Casini,LaRussa,(mi fermo se no vomito)con i loro volti da pluri ripetenti al Cepu. Se ne devono andare. Non c'è bisogno del giudizio dell'Economist o di Nouriel Roubini per capire che la classe politica è il primo problema del Paese. Ha fatto il suo tempo e puzza. Sono il pattume della seconda Repubblica. Li vedete e vi mettete un dito in bocca per liberare lo stomaco. E' ormai una questione che trascende la politica e l'economia. E anche l'etica e la morale. Una puzza nauseabonda che non è possibile sopportare oltre. L'Italia può crollare, è successo altre volte ed è sempre ripartita, ma questa classe politica se ne deve andare senza sconti e senza eccezioni.

sabato 13 agosto 2011

L'onda cresce

Parliamo di Porto Corsini, un paese sul mare di circa 1400 persone, che da piu' di un secolo vive di turismo, e che dal 2010 e' approdo di navi da crociera (gestito da "Ravenna terminal passeggeri").
Il paese come si vede dal seguente link 
e' racchiuso tra il canale del porto di Ravenna e la pineta.
Ci sono tre strade principali, piuttosto strette e con abitazioni adiacenti la strada.
Ora il "Ravenna terminal passeggeri" vuole far percorrere quelle strette strade del paesino da circa 300 autobus al giorno, per il trasporto dei crocieristi. Gli autobus sono in continuo transito, anche con nessun passeggero a bordo.
In alcune strade i marciapiedi mancano letteralmente (come in tanti paesi del terzo mondo), ma il Comune vorrebbe che una strada ad alto transito pedonale come questa (via Guizzetti)
fosse condivisa da pedoni (anche con passeggini), biciclette, moto, automobili. autobus, camion.
Inoltre alla partenza dal porto crocieristico, gli autobus percorrono una parte di zona pedonale (!) corrispondente al molo di Porto Corsini: con il loro passaggio e la formazione di code intralciano il percorso di famiglie a piedi e in bicicletta dirette verso il mare, che sono costrette a respirare la polvere alzata e  i fumi emessi dalle corriere in coda.
Ovvero quello che era un tranquillo paese di mare che viveva di turismo si sta tramutando in una enorme stazione di autobus che potrebbe far concorrenza a una metropoli asiatica.
L'inquinamento da monossido di carbonio e' gia' costante nelle giornate di approdo delle navi a causa dei generatori perennemente accesi, in quanto il porto non e' stato attrezzato dei collegamenti elettrici(tutto questo e' a norma di legge?).
Le soluzioni per ovviare a questi disagi potrebbero essere le seguenti.
  • Innanzitutto dotare il porto della corrente elettrica necessaria alle navi in sosta (dicono che non si puo' fare, ma naturalmente e' una delle tante menzogne di interesse)
  • Trasportare i crocieristi fuori dal paese con mezzi elettrici (che comunque alzano polvere, ma almeno non emettono monossido di carbonio)oppure con traghetti via mare; e dall'ampio piazzale gia' esistente all'ingresso del paese far loro prendere i rispettivi autobus, o il treno (evitando anche cosi' di intralciare il traffico)
  • Far quindi percorrere ai mezzi elettrici strade destinate, e non zone pedonali.
  • Inoltre, provvedere alla realizzazione di un percorso pedonale e ciclabile nelle vie di alto transito di residenti e turisti, come e' il caso di via Guizzetti, dove ogni giorno adulti e bambini rischiano di essere investiti dai mezzi tuttora in transito.
Purtroppo ci sono conflitti tra il Corpo Forestale, il Comune, l'Autorita' Portuale, che si passano la palla l'uno all'altro e prendono tempo ....decenni di tempo, perche' tra l'altro mancano i fondi, dicono. Io pero' i 900 euro all'anno di ICI li devo pagare anche se mi mancano i fondi.
Che fare? Mi costruisco io il marciapiede da sola?
E' gia' stata presentata una petizione al comune di Ravenna, di cui si e' parlato sul giornale, come da link allegato
http://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/2011/06/24/530871-siamo_contro_crociere.shtml
dove i cittadini spiegano di non essere contro le crociere, bensi' contro la mancanza di servizi e infrastrutture per i residenti e i turisti. Cio' che manca e' in realta' la prima cosa di cui avrebbero dovuto occuparsi, prima di far approdare le navi, ma l'avidita' supera purtroppo la tutela dei diritti umani. Gli interessi dei miliardari schiacciano sempre la vita delle masse.
Le risposte fino ad ora?
"Per Porto Corsini c'e' ancora tanto da fare".
Ma intanto finora non e' stato fatto proprio niente per il paese, ma solo per gli interessi di quei pochi che accrescono i loro guadagni a discapito della nostra salute. 

giovedì 11 agosto 2011

Porti verdi

Il porto di Ravenna sceglie la sostenibilità,con questo titolo il 25 gennaio 2011 è stato firmato un protocollo d'intesa trà la Provincia,ilComune di Ravenna e l'Autorità portuale,Confindustria,Confapi,Comitato unitario dell'autotrasporto,C.G.I.L,C.I.S.L,U.I.L per il miglioramento della qulità dell'aria nell'area portuale.
Il nuovo accordo sottolinea che l'Amministrazione Provinciale,si occuperà di studiare possibilità di attrezzare le nuove banchine con un sistema di erogazione di energia elettrica(possibilmente prodotta da fonti rinnovabili)cui connetterele navi all'attracco che potranno così sostituire la produzione di energie generalmente determinate dai propi generatori diesel,responsabili di emissioni non trascurabili.
Probabbilmente l'area portuale non comprende il nuovo terminal passeggeri di Porto Corsini.
Nel terminal passeggeri di Porto Corsini inaugurato il 20 giugno 2011non si realizzano nessuno degli obbiettivi dell'intesa,nasce in un area portuale molto discutibile,priva di accessi adeguati,(vedi il transito per la realizzazione del manufatto di mezzi pesanti per tutto il 2010 trà le strette vie di Porto Corsini provocando forti disagi negli abitanti)con un fondale non idoneo alle navi previste,la zona è fortemente esposta ai venti da nord,nasce inspiegabilmente più corto delle navi che andranno all'ormeggio.
Tutti i porti,e non solo quelli italiani,sono storicamente combattuti fra molti problemi:emissioni(polveri sottili),tutela delle acque nella zona portuale,dragaggio,movimenti dei fondali marini,uso e/o stoccaggio dei fanghi,fognature,scarichi civili e industriali,sversamenti di petrolio e/o acque di sentina,rumori e vibrazioni,consumo energetico,smaltimento dei rifiuti,movimentazione di merci pericolose,impatti per la realizzazione di opere infrastrutturali.
Tanti problemi;però si inizia a parlare di PORTI VERDI.Dopo l'esperienza di alcuni porti europei e americani,nell'aver applicato il cosidetto asse freddo"cold-ironing",cioè fornire energia all nave,atraccata alla banchina, tramite connessione con il sistema elettrico di terra,anche in Italia si programma di colorare di verde alcuni porti italiani.
Studi effettuati sull'eco sistema di alcuni porti,confermano che il sistema asse freddo riesce ad abbattere del 30%le emissioni di CO2 e fino al 95% le emissioni di ossidi di azoto,riducendo anche rumori e vibrazioni.Si tratta di una nuova visione portuale;non solo il semplice collegamento alla rete elettrica locale,ma un insieme di prodotti tecnologicamente innovativi e soluzioni eco-sostenibili e integrate in modo da realizzare un porto con un BASSO IMPATTO AMBIENTALE.
La nostra amministrazione è assente non recepisce i nuovi sviluppi si perde un'occasione per essere competitivi,si creano disagi nelle popolazioni.

martedì 9 agosto 2011

Guardiamo e ascoltiamo

Cosa succede,è stato scelto il piccolo borgo marinaro a scalo passeggeri,quale è il suo futuro,strade strette,marciapiedi inesistenti,non esistono ne parcheggi ne una piazza,però,transitano per alcune vie milioni di veicoli,camions,bettoniere a servitù dei vari cantieri a mare del paese,ed ora centinaia di pullmans per i preziosi passeggeri.Ricadute sul paese?si tutto l'inquinamento prodotto.